
In queste settimane di profondi sconvolgimenti dovuti alla diffusione del Coronavirus, un pesante tributo è a carico del modo del lavoro. Chi ha perso il lavoro, chi è stato messo in ferie forzate, chi prosegue l’attività temendo per le proprie condizioni di sicurezza, chi ha scioperato, chi è in prima linea per difendere la vita negli ospedali, chi per la prima volta sta lavorando da casa e chi si è trovato all’improvviso senza una fonte di reddito. Dipendenti, precari, partite IVA, piccoli imprenditori, in moltissimi stanno vivendo un profondo sconvolgimento delle proprie condizioni di lavoro e di vita.
Per documentare, raccontare, interpretare le nuove condizioni di lavoro in questo delicato momento storico, l’AAMOD lancia una campagna per la raccolta di documentazione partecipata e costituisce un fondo dedicato a materiali video autoprodotti. Un modo per raccontare l’emergenza COVID-19 dal punto di vista dei lavoratori e per riflettere su come questa condizione possa incidere sulle trasformazioni sociali e politiche già in atto.
L’oggetto dei materiali video può riguardare qualunque argomento connesso con la tematica del “Lavoro ai tempi dell’emergenza coronavirus in Italia”: la denuncia di condizioni di lavoro non adeguate ai parametri di sicurezza, le condizioni di difficoltà sociale e familiare che lavoratrici e lavoratori si trovano a vivere, lo sforzo e il senso di responsabilità di coloro che lavorano per garantire beni di prima necessità, l’impegno e la generosità del personale ospedaliero e di chi deve garantire i servizi pubblici essenziali.
Basterà inviare i propri video girati con i mezzi che si hanno a disposizione (telefonini, fotocamere, videocamere…) per contribuire ad implementare questo fondo, destinato non solo a conservare la memoria di quanto sta accadendo nel mondo del lavoro, ma anche ad essere immediatamente riutilizzato in nuove opere, documentari, reportage, studi.
I materiali, inviati attraverso le comuni piattaforme web o di condivisione file, dovranno essere accompagnati dall’autorizzazione al loro utilizzo sul modello predisposto e scaricabile dal sito AAMOD. Alcuni di questi verranno utilizzati e rielaborati per raccontare sin da subito cosa vivono, raccontano, denunciano le lavoratrici e i lavoratori ai tempi del contagio.
Per informazioni e modalità di partecipazione: https://www.aamod.it/2020/03/27/il-lavoro-al-tempo-del-contagio/
TUTORIAL
Cosa riprendere
Scene di lavoro quotidiano ai tempi dell’emergenza sanitaria:
– l’arrivo sul posto di lavoro, l’ingresso e le misure di sicurezza adottate, le condizioni lavorative con particolare riguardo a ciò che è cambiato in questo periodo;
– la situazione nei luoghi aperti al pubblico, le misure di prevenzione adottate;
– le condizioni e modalità di svolgimento del lavoro nel settore della logistica e dei trasporti.
– Una giornata tipo, raccontata attraverso i momenti più significativi.
– Una testimonianza, personale o di un collega. In questo caso può essere interessante sapere come sono cambiate le condizioni di lavoro, se e come vengono adottate misure di sicurezza, come è stata recepita l’emergenza da parte del datore di lavoro e dei lavoratori. Riflessioni più ampie anche sul rapporto con la famiglia: prospettive, timori, desideri…
Come riprendere
– Riprendere sempre in orizzontale, non usare il telefono in verticale.
– Assicurarsi un audio “pulito”, posizionandosi con il supporto di ripresa vicino alla fonte sonora.
– Fare riprese stabili e lunghe (senza fretta e cambi continui di inquadratura).
– Se si scelgono movimenti di camera, riflettere prima sull’inquadratura di inizio e quella finale dedicando a entrambe, prima e dopo il movimento, un tempo adeguato.
– In genere, anche i telefonini permettono di bloccare la messa a fuoco e l’esposizione… utilizzare questi strumenti quando necessario.
– Sarebbe meglio non inviare contenuti troppo lunghi, intorno ai 10/15 minuti al massimo. Se si ritiene di aver materiale di dimensioni maggiori e di particolare interesse, è possibile contattare direttamente lo staff per valutare insieme come procedere.
Fonte: Ufficio Stampa AAMOD – Elisabetta Castiglioni