In occasione della mostra della Camelia e dei Giardini d’inverno 2017, il Museo del Paesaggio – in collaborazione con MIA PHOTO FAIR di Milano – propone una doppia mostra fotografica. Protagonista degli scatti di Niccolò Aiazzi e Giorgio Majno è il paesaggio rappresentato nella sua potenza: gli scatti dei due fotografi ritraggono la poliedricità della natura incontrata durante viaggi alla ricerca del mistero del creato, in luoghi unici e magici, da proteggere e ammirare con umiltà. Niccolò Aiazzi presenta il ciclo fotografico dedicato alla Patagonia mentre Giorgio Majno un progetto sugli alberi secolari d’Italia.
“La vera casa dell’uomo non è una casa, è la strada” B. Chatwin, Viaggio in Patagonia
Per conoscere un paesaggio, il veicolo, il mezzo di trasporto, fa la differenza: il movimento e l’esperienza corporea e sensoriale che facciamo, cambia e assume ritmi diversi. Niccolò Aiazzi realizza questo reportage nel febbraio 2017 durante un lungo viaggio in motocicletta realizzato in Patagonia, tra Cile e Argentina: da Bariloche, attraverso gran parte della Carretera Austral e della Ruta 40, per poi terminare a la “fin del Mundo”, Ushuaia.
Aiazzi ci racconta di territori selvaggi fatti di terra, di pietra, di legno di acqua e di ghiaccio, che scopriamo con lui straordinariamente vivi, sconosciuti e carichi di poesia. Paesaggi solcati e uniti da strade fatte dall’uomo, unico punto di riferimento nell’immensità che attrae e spaventa allo stesso tempo. Nelle sue immagini il paesaggio diventa un luogo pieno di dei, di storia, di miti, come di silenzio, un’opera d’arte creata per noi dalla natura. Luoghi fisici e metafisici, che trasmettono la forza e la potenza della natura ma allo stesso tempo la sua fragilità e i suoi limiti terreni. La Patagonia si rivela un luogo che fa parte della geografia di ognuno, anche di chi non c’è mai stato. Paesaggi purtroppo in pericolo, che rischiano di essere distrutti o compromessi dalla civilizzazione e dall’inquinamento del mondo industrializzato. In un momento storico tristemente caratterizzato da cambiamenti climatici epocali. Ora che la nostra specie rischia la propria vivibilità sul pianeta terra, il paesaggio da sfondo assume una centralità che è figlia della malinconia e di un senso di perdita e che richiede un profondo cambiamento di idee e di comportamenti. Ed è proprio la fondamentale coappartenenza di uomo e paesaggio a dettare uno dei precetti meno eludibili dei nostri tempi, ossia la responsabilità nei confronti dei luoghi.
Niccolò Aiazzi Nasce nel 1982 a Ferrara, gli studi di economia lo portano negli Stati Uniti dove si specializza con un Master in marketing e comunicazione. NYC favorisce il suo approccio al mondo della fotografia dove approda come fotografo di interni, allo stesso tempo però la luce che si traduce nell’attività frenetica della metropoli lo forma e deforma la sua fotografia verso lo storytelling e l’astrattismo. Le storie degli uomini e del loro rapporto estremo con la natura e la natura stessa, influenzano la ricerca che Niccolò approfondisce in sperimentazioni, viaggi, spedizioni ed esplorazioni.
“Stabilitas Loci” di Giorgio Majno. Alberi secolari d’Italia.
Foto di Giorgio Majno Progetto di Giorgio Majno e Oddina Pittatore
Questo progetto è nato dall’amore, che condivido con mia moglie Oddina, per gli alberi secolari, testimoni del tempo e della storia, esseri viventi che hanno saputo intessere un profondo rapporto di armonia con l’ambiente di cui fanno parte.
Abbiamo viaggiato per gran parte dell’Italia alla ricerca di questi patriarchi, affascinati dalle loro caratteristiche specifiche: dimensioni eccezionali, forme uniche, resilienza, rilevanza storica. Ma anche attratti dal loro equilibrio dinamico, in continuo cambiamento e trasformazione e dalla forza e dalla resilienza che esprimono.
Con un adattamento intelligente al ritmo stagionale, al cambiamento climatico, all’unicità geografica, gli alberi hanno sviluppato un’intelligenza specifica, molto diversa dalla nostra. Sono organismi sofisticati e complessi, le cui capacità sono ancora poco conosciute, ai quali ci siamo avvicinati con rispetto, in silenzio, ascoltandoli, prima di ritrarli.
Il lavoro è presentato con foto singole, dittici, trittici e polittici, per comunicare con maggiore intensità l’altezza, l’ampiezza e la tridimensionalità di queste sculture viventi. Ogni singolo albero è un ritratto unico.
Giorgio Majno è nato a Milano, dove vive e lavora. E’ autore e docente di fotografia. Si è laureato al DAMS di Bologna e si è specializzato negli Stati Uniti presso la SIU, Southern Illinois University, nel dipartimento di Cinema e Fotografia, ottenendo un MFA, Master of Fine Arts. Le sue foto sono pubblicate in numerosi libri, tra cui: “I Diamanti sono stelle. Giulio Manfredi incontra il genio della scienza”, Ed. Istituto Lombardo 2013, “L’Oro Invisibile. Gioielli” di Giulio Manfredi, Ed. Electa 2011, “Grandi Giardini Italiani”, Credit Suisse 2008, Villa Necchi Campiglio a Milano, Skira ed. 2008, “Landscape Design”, Electa 2008, “Il Libro del F.A.I.”, Skira 2005, “Mario Buccellati, Storie di uomini e gioielli”, Leonardo arte 1998. Pubblica regolarmente sulle riviste: Arte, Antiquariato, Elle decor, Casa Amica, Gardenia, Ville e Giardini. E’ docente presso lo IED, Istituto Europeo di Design, sede di Milano, lo spazio FORMA, Centro internazionale di fotografia, e presso NABA, Nuova Accademia delle Belle Arti Milano. E’ docente presso la Facoltà di Design ed Arti dell’Università Iuav di Venezia, sede di San Marino, corso di laurea di Disegno industriale. Come autore ha esposto le sue immagini in Italia e all’estero, in mostre personali e collettive.
Foto di Giorgio Majno Progetto di Giorgio Majno e Oddina Pittatore
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Informazioni sulle mostre:
Le mostre fotografiche saranno allestite presso il piano nobile di Palazzo Viani Dugnani – sede storica del Museo del Paesaggio – in Via Ruga 44 a Verbania Pallanza dal 25 Novembre 2017 al 14 Gennaio 2018. L’inaugurazione si terrà congiuntamente con quella della mostra della camelia – per il primo anno ospitata all’interno delle sale del Museo – Sabato 25 Novembre alle ore 10.30.
La mostra sarà visitabile tutti i venerdì pomeriggio dalle 14.00 alle 17.00 e il sabato e la domenica dalle 11.00 alle 17.00 con orario continuato. In settimana la sede sarà aperta su prenotazione per i gruppi e le scuole. Per le aperture durante i giorni festivi consultare il sito del museo www.museodelpaesaggio.it.
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Foto in evidenza: AIAZZI – Veduta di ghiacciaio
Fonte: Ufficio Stampa Museo del Paesaggio / Studio Lucia Crespi