Torna a Comacchio per il secondo anno consecutivo Manufactory Project, il festival dedicato all’arte urbana e al suo carattere camaleontico, con un programma ricco di nuovi interventi artistici e la realizzazione di vere e proprie opere d’arte pubblica a cura di grandi nomi del panorama internazionale.
3 giorni, 3 luoghi, 27 gli artisti coinvolti per la seconda edizione del festival, che in un solo weekend, dal 14 al 16 giugno, vedrà importanti artisti della scena contemporanea marcare con la propria cifra stilistica muri ed edifici della piccola città lagunare, arricchendo di nuovi capolavori la street art comacchiese.
Sfhir, Man O ‘Matic, Chekos, Crisa, Gijs, Kikiskipi, Luca Ledda, Solo, Diamond, TMX, Luogo Comune, Rame 13, Giulio Vesprini, Gera, Riccardo Buonafede, Simone Carraro, Nsn997, Davide DPA, Isra Paez, Giorgio Je73, Fijodor, Giacomo Drudi, Noeyes, Alessio Bolognesi, Toni Espinar, Eleman e Giusy Guerriero saranno i protagonisti di Manufactory 2019, che si propone dicontinuare la riqualificazione delle mura perimetrali dello Stadio di Comacchio, iniziata l’anno scorso, aggiungendo 3 interventi dislocati sul territorio traComacchio, Porto Garibaldi e Lido degli Estensi.
Promosso dall’Associazione di promozione sociale Spazio Marconi, gestore delFabLab MakeInCo di Comacchio, il Manufactory Festival nasce dalla necessità di valorizzare l’arte urbana nel comune di Comacchio, arrivata nel 2005 quando uno dei più celebri street artist ha posato i suoi pennelli su alcuni edifici del paese: BLU. Grazie all’iniziativa culturale “Spina Festival”, Comacchio vanta opere di grande prestigio non solo di BLU, ma anche di Ericailcane e dell’artista inglese Lucy McLauchlan.
Mission del Manufactory Project è la valorizzazione di tutta l’arte pubblica, portata avanti attraverso una doppia operazione: da un lato tutelando le opere che già colorano Comacchio e dall’altro incrementando la proposta artistica e culturale dei luoghi prescelti, con i nuovi lavori di artisti internazionali ospitati ogni anno.
Il progetto Manufactory nasce nel 2017 da un’idea di Riccardo Buonafede, artista comacchiese che propone all’amministrazione comunale di dipingere alcuni muri di edifici degradati con lo scopo di riqualificare aree dismesse e abbandonate. Da qui arriva nel 2018 la prima edizione del festival Manufactory, che porta lungo l’intera area dello Stadio le firme di Dzia, Krayon, Ironmoud, Alessandra Carloni, Davide Bart Salvemini, Dissenso Cognitivo, Reve+, Brome, Paolo Psicho, Riccardo Buonafede, Laucky, Yopoz Carlo Bascelli, Antonino Perrotta e molti altri.
Tema dell’edizione 2019 è “il ponte”: Comacchio, denominato “la piccola Venezia”, è un antico borgo lagunare i cui ponti sono caratteristici ma anche fondamentali nell’assetto territoriale, in quanto creano collegamenti tra quelli che una volta erano isole. Ed è proprio per evidenziare il concetto di connessione che Manufactory si pone in continuità col festival OSA di Diamante (Cosenza) organizzato da Antonino Perrotta, direttore artistico di questa seconda edizione del Manufactory, con il festival Vedo a Colori, coordinato da Giulio Vesprini a Civitanova Marche, e con il festival 167/B guidato da Chekos a Lecce.
Fonte: Press Office & Communication – Raffaella Roberto