Il dispositivo site-sensitive di Sergio Illuminato sarà presentato nell’ambito della V edizione di “Sedimentis. Memorie di stratificazioni. Mostra Internazionale Artes”.
Venerdì 8 ottobre alle 17.30, presso la GALLERIA FEBO E DAFNE di Torino, nell’ambito della 5a ed. della Mostra Internazionale Artes, viene presentato il dispositivo site-sensitive COLLISIONE – omaggio a Yves Klein – dell’artista SERGIO MARIO ILLUMINATO (Accademia Belle Arti di Roma), parte della mostra collettiva «Sedimentis. Memorie Di Stratificazioni» curata da Lucrezia Cusato: “I flussi, per loro stessa natura, nel corso del tempo generano stratificazioni,agglomerati che cambiano l’essenza di ciò che attraversano. Come un fiume che trasporta i detriti sul suo letto, tutto assume nuove sembianze grazie all’intersezione di ciò che lo circonda, generando felici ibridazioni ma, a volte, anche cesure e scontri”.
In questa cornice l’artista con COLLISIONE sembra voler sollevare un doppio interrogativo: Pensando al presente, cosa resta nell’arte? La prima parte della domanda guarda le rappresentazioni della realtà apparente, in cui non c’è immagine levigata dietro cui non si celi dolore e indignazione. Poi salta subito fuori la seconda parte, racchiusa nella prima: è tollerabile nel contemporaneo proporre allo sguardo degli altri, immagini di un processo creativo collocate ingabbiate di fronte allo spettatore, contro la stessa funzione moderna dell’arte, per attestare spesso solo complicità a una realtà-immondizia. Ci vuole un pensiero ingiusto qui per far ri-vivere l’arte e al contempo ridestarci – come con uno schiaffo di verità – per ri-considerare l’operazione artistica al di là della sua forma materiale, nel suo aspetto “relazionale”.
Da qui un’azione invertita che tenta di riagganciare l’esperienza fra arte e vita, come nel Nietzsche più “impossibile”. L’opera Collisione esposta prima in una qualsiasi discarica della periferia romana per una settimana ad assorbire liquami putridi e necrosi d’ogni genere della nostra società, poi – così intrisa di tracce e sedimenti intollerabili – incorniciata negli spazi della galleria convoca l’apertura dei sensi degli spettatori musealizzati dell’evento pubblico di Torino, verso un flusso de-materializzato che sedimenta tracce e memorie. Lo spazio della galleria non è più un contenitore di oggetti ma è ibridato con le stesse opere. Ora spazio percettivo e spazio concettuale si sovrappongono e interagiscono. Questi atti estremi violano la tela, permettono alla realtà di penetrare impetuosamente in un mondo “vergine” ed astratto, quello dell’arte. Il risultato di questa sperimentazione corrisponde alla corruzione dell’arte o alla purificazione del reale?
Qui il corpo della pittura – dice l’artista – indietreggia dal visibile al mondo di sotto. Squarci di lembi di garza infatti lasciano scoperti di rado toni e pennellate autentiche. Segno e gradazioni svuotati, privi di corposità, che affermano la presenza tramite la s-velatura di ciò che precedentemente era pieno, illusoriamente cancellato e di cui rimane una vaga memoria. Con un dito si deve ancora seguire il rilievo poetico di ciò che è appartenuto a questi blocchi geometrici di mondi, tra toni caldi e freddi, che sono andati in collisione l’uno con l’altro. Quasi per dire che nel mondo di sopra è tutto rotto. Siamo tutti rotti e medicati di continuo dal rimosso.
Sergio Mario Illuminato si unisce con questo progetto agli artisti selezionati nel panorama internazionale contemporaneo per realizzare la quinta edizione della Mostra Artes di Torino che vuole raccontare come i sedimenti possono essere concreti: luoghi geografici, depositi materiali, realtà formatisi nel tempo, o anche stratificazioni mentali, depositi astratti: memoria collettiva e sociale sono solo due risultati di questi processi. In fondo anche noi stessi, con il nostro inconscio, bagaglio personale, origini famigliari, possiamo definirci come il risultato di una lunga serie di stratificazioni.
Nel corso del finissage dell’8 ottobre sarà̀ possibile incontrare l’autore di COLLISIONE e scoprire la genesi del progetto d’arte e le idee della prossima personale CORPUS et VULNUS.
Fonte: Campus EcoMedia Ufficio Stampa