
Resilienza è una parola antica e un concetto presente in molti ambiti, dalla metallurgia all’ecologia alla psicologia, tutti accomunati dalla necessità di saper resistere, adattarsi ed essere alla fine più forti.
Una decina di anni fa ho seguito un corso incentrato sul concetto di resilienza, partendo da una delle caratteristiche del calcestruzzo e dei metalli, per arrivare alla possibilità di adottarlo come principio guida per la crescita personale, facendo propria la caratteristica dei materiali di resistere agli urti senza spezzarsi.

Da allora il termine di origine latina resilire (prefisso re- al verbo salire ‘saltare, fare balzi’, col significato immediato di ‘saltare indietro, ritornare in fretta, di colpo, rimbalzare’). È diventato sempre più di uso comune fino alla sua sublimazione nell’acronimo PNRR ossia il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, come traduzione dall’inglese resilience che ha un senso più ampio.
Dal punto di vista tecnico, la resilienza è la caratteristica tecnica di quei materiali in grado di subire notevoli deformazioni elastiche sotto l’effetto di carichi dinamici senza né rompersi né presentare residui deformativi permanenti. I materiali con una buona resilienza, come gli acciai, sono anche materiali resistenti, dotati di buona tenacità. I materiali con una scarsa resilienza, come le ghise, sono, invece, fragili.
In parole semplici la resilienza è la capacità di resistere agli urti senza spezzarsi, principio applicabile anche in altri ambiti, dall’informatica alla finanza, ai tessuti alla pedagogia e psicologia.

Per resistere agli urti della vita ci vuole un fisico bestiale (come cantava Luca Carboni), e quindi può capitare di frequente che ci siano persone che si ammaccano o si spezzano. E per loro si può seguire la via giapponese alla resilienza, ossia la filosofia Kintsugi che significa letteralmente “riparare con l’oro”, che deriva da un’antica tecnica giapponese di riparazione di vasi che richiede precisione e che si sviluppa in varie fasi. Quest’arte, che non nasconde ma anzi esalta le ferite, può considerarsi una forma di arte-terapia che aiuta a trasformare le ferite e le esperienze negative in punti di forza.
È forte la consonanza tra la filosofia Kintsugi e il percorso di rinascita che gli ospiti della Fondazione Asilo Mariuccia affrontano: le cicatrici interiori, che si creano nella ricongiunzione dei pezzi frantumati, creano nuove venature d’oro, diventando depositarie di saggezza e di bellezza inedita. E così il tradizionale calendario della Fondazione celebra il 120mo anniversario con i magici aforismi kintsugi dell’artista Dome Bulfaro, portati ogni mese da un “pesce portasorriso” a volte accompagnato dai ninfolletti, messaggeri magici di antica e nuova saggezza, che vivono e insegnano a vivere fluidamente. L’aforisma Kintsugi, infondendo positività, si prende cura degli altri, di sè stessi e dei mali del mondo, e si distingue dagli altri aforismi perché ha una parte in cui dichiara o allude ad una rottura e un’altra di riparazione e rinascita.

La filosofia Kintsugi è a tutti gli effetti sinonimo di resilienza nell’accezione psico-pedagogica applicabile alle persone come capacità di resistere, ripensare consapevolmente e riorganizzare la propria vita a seguito di un evento negativo o traumatico.
Ed è perfettamente applicabile ai singoli individui così come a gruppi di persone, comunità piccole o grandi come un intero Paese o l’Unione di più Paesi.
E così di fatto torniamo al punto dal quale siamo partiti, la resilienza del PNRR, che ha proprio la finalità di riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica, contribuire a risolvere le debolezze strutturali dell’economia italiana, e accompagnare il Paese su un percorso di transizione, ecologica e ambientale. Il PNRR contribuirà in modo sostanziale a ridurre i divari territoriali, quelli generazionali e di genere (cit. Ministero dell’Economia e delle Finanze). Il PNRR si sviluppa intorno a tre assi strategici condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale e si articola in sei missione strategiche. Nel complesso si potrà disporre di circa 248 miliardi di euro e secondo le stime della Commissione UE, ogni euro distribuito dalla politica di coesione attraverso il PNRR genererà 2,74 euro di Pil in più entro il 2023.
Dalle singole persone alle comunità, la resilienza così come il kintsugi non è resistenza passiva ma una risposta cosciente e ponderata: si ricostruisce, si ripara, si va avanti più resilienti e quindi più forti di prima.
- Tutte lue immagini sono tratte, per gentile concessione, dal calendario Asilo Mariuccia che contiene le immagini degli aforismi kintsugi.