Quattro appuntamenti (5; 9; 13 e 17 aprile) all’insegna della grande danza e della ricerca artistica, che volgono lo sguardo verso l’esplorazione del corpo e dello spazio, nelle loro migliaia di sfaccettature espressive.
Giunge alla quarta edizione la rassegna “Aprile in danza”, promossa dalla Fondazione Palladium Roma Tre e ideata da Luca Aversano. L’iniziativa s’inserisce nella sezione “Contemporanea” del ricchissimo programma del Palladium, uno spazio che la Fondazione dedica allo spettacolo sperimentale e innovativo, con particolare riguardo per l’ambito della danza.
Si comincia venerdì 5 aprile alle ore 20,30 con “Gli amabili resti”, pièce per 5 performer e music designer di Loris De Luna e Sara Lupoli. Uno spettacolo che racconta la storia di una famiglia, con i suoi disequilibri e i suoi ritrovamenti, le sue feste e gli abbandoni, i suoi riti concertati e gli imprevisti che li spezzano. Lo fa attraverso i corpi di cinque performer della Compagnia Körper: un tavolo, cinque sedie e l’indispensabile per apparecchiare in vista di un pasto che non sarà mai consumato, in un crescendo di ostacoli che trasformano la natura delle interazioni e il significato degli oggetti. Un movimento continuo, un viaggio emotivo e corporeo in un paesaggio variabile in cui musica, letteratura, teatro, mitologia e danza si abbracciano per creare una tensione ritmica che trasforma progressivamente le relazioni tra i corpi e il rapporto con lo spazio. Un luogo creato, distrutto e reinventato, uno spazio dove poter riflettere circa la propria libertà all’interno di tutti quei gruppi che si attraversano nella vita lasciando così tracce del proprio passaggio: gli amabili resti, appunto.
Martedì 9 aprile alle ore 20,30 il palcoscenico del teatro ospita una delle compagnie italiane più conosciute oltre confine: lo Spellbound Contemporary Ballet, protagonista della “Serata Spellbound”. Un gala in cui i danzatori (Maria Cossu, Alice Colombo, Pablo Girolami, Mario Laterza, Giuliana Mele, Caterina Politi, Aurora Stretti, Giacomo Todeschi) propongono un programma misto con coreografie tutte a firma di Mauro Astolfi: Formami, Small Crime, Hunger and Grace, Man Made e infine l’inedito In the Offing. I lavori presentati sono suite e piccole creazioni che da tempo non erano in scena in un palcoscenico romano e rappresentano una sintesi delle migliori produzioni. La “Serata Spellbound” mostra il sofisticato percorso artistico di una compagnia che è ormai una realtà leader nel panorama della danza internazionale, la cui cifra stilistica inconfondibile è esaltata da un ensemble di danzatori considerati tra le eccellenze dell’ultima generazione.
Sabato 13 aprile alle ore 20,30 è la volta di “Indoor”, spettacolo liberamente ispirato all’opera di D.F. Wallace di e con Anna Dego e Alessandro Mor. “Indoor” è una partita giocata in due tra un tavolo, due sedie e un attaccapanni. Un uomo e una donna sono in procinto di uscire. Nei brevi istanti in cui si mettono il cappotto e si allacciano le scarpe, flussi di pensieri li attraversano: lo spazio inizia a trasformarsi, il tempo si dilata, il mondo reale sfuma in quello immaginario. Sono in gioco. L’uomo e la donna si fronteggiano, si spalleggiano, si accaniscono. Più simili a partner di danza che ad avversari, si rimbalzano le loro fragilità, i loro sogni, le loro paure. Non ci si può tirare indietro, nessun bordo campo, nessuna quinta, si può solo giocare fino in fondo, prima di uscire.
L’ultimo appuntamento con “Aprile in danza” è mercoledì 17 aprile: alle ore 20,30 va in scena “Dispositivo #1”, azione per gli allievi del secondo anno del progetto Da.Re Dance Research, un percorso triennale di perfezionamento formativo e ricerca nelle arti performative contemporanee che pongono al centro le questioni della presenza, del corpo, del movimento, della danza. I percorsi laboratoriali sono condotti da quattro protagonisti della danza contemporanea: Adriana Borriello, Michele Di Stefano, Daniele Ninarello e Silvia Rampelli, accomunati dal desiderio di trasmettere e condividere pratiche e riflessioni. La serata al Palladium, inoltre, rappresenta per gli allievi una delle prime occasioni di confronto con lo sguardo del pubblico.
Fonte: GDG press