I mesi estivi, appena trascorsi, sono stati ricchi di eventi per la chiesa ambrosiana.
Il 7 luglio u.s. papa Francesco ha nominato arcivescovo di Milano mons. Mario Delpini, già vicario generale della diocesi, che ha preso il posto del card. Angelo Scola, salutato con gratitudine dalla diocesi l’8 settembre, solennità della Natività di Maria.
Il 5 agosto, dopo sette mesi di malattia, è venuto a mancare il card. Dionigi Tettamanzi, arcivescovo emerito e pastore benvoluto della chiesa ambrosiana.
Agosto è anche il mese del ricordo di grandi arcivescovi milanesi, in considerazione degli anniversari della loro scomparsa: il 6 agosto il beato Paolo VI, già arcivescovo di Milano, il 30 agosto il beato card. Alfredo Ildefonso Schuster, il 31 agosto il card. Carlo Maria Martini, ancora ricordato personalmente da tanti di noi.
Il 24 settembre avrà inizio ufficiale il ministero episcopale del nuovo arcivescovo Mario Delpini, che in realtà ha alacremente lavorato anche nelle settimane precedenti incontrando le comunità parrocchiali, in particolare quelle dedicate alla Madonna, per affidare il suo ministero.
In quei giorni l’arcivescovo eletto, come si dice canonicamente, aveva scritto un breve saluto su Il Duomo notizie, il notiziario della chiesa cattedrale di Milano, ad uso dei fedeli che frequentano il Duomo (e che sempre più diminuiscono a causa dei tempi di attesa per i controlli antiterrorismo di accesso e che forse perché non sentono più quella solenne liturgia fatta di latino e canto ambrosiano), un trimestrale patinato ma poco noto e diffuso. Eravamo abituati ad arcivescovi che scrivevano abitualmente su Avvenire, oltre che sul Corriere della sera, su Il Sole 24 Ore, ecc. Non riuscivano ad avere tempo per questi bollettini parrocchiali, pur autorevoli come quello del Duomo, al massimo i solerti arcipreti stralciavano passi di omelie, e le pubblicavano.
Invece mons. Delpini ha scritto un saluto, che non sarà conosciuto dal grande pubblico e non è stato neppure ripreso dalla stampa diocesana, proprio su questo notiziario.
Mi pare opportuno riproporre qualche stralcio. Significativo anche il titolo del messaggio dell’arcivescovo: Entrando dalla porta di servizio, che ha la forza di un programma pastorale.
Scrive mons. Delpini che l’arcivescovo deve sì fare l’ingresso solenne in Duomo attraverso la porta principale “spalancata, come le braccia accoglienti di una Chiesa che incoraggia con l’affetto, con la preghiera, con la sapienza dei secoli”.
E subito aggiunge: “Ma io, che da sempre abito in diocesi e frequento il Duomo, pur consapevole dell’altissimo onore e della gravosa responsabilità che mi viene addossata, continuerò ad entrare in Duomo nei giorni a venire per la porta laterale, con l’animo di chi entra dalla porta di servizio”. Questo perché si sente “di casa”: “… entro dalla porta di servizio, come uno che entra in una casa di cui si sente onorato e di cui deve, in un certo senso, farsi carico”. E precisa: “… entro dalla porta di servizio, come uno del personale che ha un servizio da svolgere, piuttosto che come un personaggio che deve presiedere dalla Cattedra”.
Quanto sapore di Vangelo, di umiltà, di semplicità, e una indicazione pastorale chiara, vissuta, testimoniata, un invito di riflessione per tutti.
Tutte le foto sono state tratte dal sito ufficiale Chiesa di Milano, Il Portale della Diocesi Ambrosiana. Nella foto in evidenza: Mons. Mario Delpini .