Si svolgerà dal 20 febbraio all’8 maggio al Cineteatro Astrolabio di Villasanta (MB) la quinta edizione di “Parole al vento”, rassegna musicale nata quasi per gioco con l’obiettivo di realizzare appuntamenti basati sull’interazione di linguaggi diversi, al fine di creare un racconto inaspettato e inconsueto della nostra contemporaneità. Quest’anno il filo conduttore della manifestazione, ideata e prodotta da AH-UM e CONTROLUCE con la collaborazione del Comune di Villasanta (Mb) e il sostegno di Fondazione Cariplo, sono i tributi ai grandi protagonisti della scena musicale, italiana e internazionale, senza distinzione di generi.
Per il primo appuntamento della nuova stagione, giovedì 20 febbraio (inizio concerto ore 21.30; ingresso 7- 12 euro), riflettori puntati su Arianna Antinori, considerata una delle più belle voci del panorama rock-blues in Italia. Con la sua band, composta da Davide Repele (chitarra), Giovanni “Joe” De Roit (chitarra), Davide Pezzin (basso elettrico) e Roberto Parolin (batteria), Arianna ricorderà Janis Joplin, la grande cantante rock-blues americana, nel cinquantenario della sua morte, ma non rinuncerà a proporre anche brani di propria composizione.
Classe 1981, originaria di Roma ma da anni residente a Vicenza, Arianna ama in maniera viscerale il rock, quel sano rock che ha saputo contaminarsi senza perdere identità e che affonda le sue radici nel blues, nel soul e nel rock’n’roll. È considerata la Janis Joplin italiana non solo per la forte somiglianza vocale nell’interpretazione dei brani della compianta icona americana, ma ha anche conquistato il cuore dei fratelli di Janis – Michael e Laura Joplin – e dei Big Brother & The Holding Company, la sua storica band, vincendo nel 2010 il contest internazionale indetto in occasione dei 40 anni dalla sua scomparsa.
Dopo quell’importante riconoscimento a livello mondiale, è nata una stretta collaborazione proprio con i BBHC, che l’hanno voluta come “special guest” nei loro concerti italiani e, in questo modo, anche il nostro Paese ha cominciato ad accorgersi di lei. Sono arrivati così gli apprezzamenti e gli inviti a spingere ancora di più sull’acceleratore della sua attività live, perché è proprio sul palco che Arianna riesce a condensare tutta la sua energia e a trasferirla al pubblico. Con la sua voce così particolare, Arianna passa facilmente dal graffiato rock a sonorità blues più morbide e intense, creando con i musicisti un amalgama perfetto, capace di annullare qualsiasi distanza tra palco e pubblico, sia nei locali più raccolti sia nei grandi spazi all’aperto dei festival.
Qualche anno fa è diventata impellente la voglia e l’esigenza di incidere brani propri: Arianna inizia a lavorare con Jean Charles Carbone e Marco Fasolo, straordinari polistrumentisti con all’attivo numerose collaborazioni italiane e internazionali. Il disco, autoprodotto, si fa notare tra gli addetti ai lavori, ricevendo numerose recensioni da importanti critici e riviste musicali. Nel 2013 vince il premio “L’Artista che non c’era” e nel 2015 il cd “ariannAntinori” arriva in distribuzione nazionale, su etichetta K1Records (e disponibile anche su tutte le piattaforme digitali), mentre la versione in vinile è uscita l’anno successivo.
Nel 2017 vede la luce “Hostaria Cohen”, il suo secondo album di inediti, per la prima volta cantato interamente in italiano. Il titolo del disco si ispira all’incontro tra Janis Joplin e Leonard Cohen, due grandissimi della musica, al Chelsea Hotel di New York ed è un chiaro riconoscimento a un periodo che Arianna non ha vissuto ma che adora. L’album vuole essere anche un messaggio ai ragazzi a non credere alle facili “scorciatoie” mediatiche che oggi proliferano: un chiaro invito a sdoganare il proprio talento, suonando con lo spirito collaborativo dei pionieri di quella musica che, ancora oggi, detta legge, grazie alla qualità creativa e alla longevità artistica dei suoi protagonisti.
Fonte: Ufficio stampa AH-UM/Parole al vento – Andrea Conta