Il primo incontro è avvenuto oggi 11 dicembre a mezzogiorno. Gli altri due sono previsti alla stessa ora di domani 12 e dopodomani 13 dicembre.
Re:Humanism, l’art prize incentrato sulle relazioni fra arte contemporanea e Intelligenza Artificiale – che per la sua seconda edizione ha lanciato la call for artist aperta agli artisti di tutto il mondo fino al 12 gennaio 2021 e che nel prossimo mese di maggio presenterà al MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo una grande mostra collettiva – è presente alla Maker Faire Rome 2020 – digital editino.
All’edizione italiana della piattaforma internazionale dedicata all’innovazione, Re:Humanism propone dall’11 al 13 dicembre due incontri e una tavola rotonda dedicati all’esplorazione dei temi della call for artists ma utili a tutti coloro che vogliano meglio esplorare l’universo e gli impatti delle tecnologie di intelligenza artificiale. Ripensare il corpo e l’identità nell’epoca dell’Intelligenza Artificiale, riflettere sulle poetiche e sulle politiche e sull’impatto tecnologico nell’arte contemporanea saranno i punti al centro dei tre appuntamenti, tutti introdotti da Daniela Cotimbo, curatrice di Re:Humanism, e che coinvolgeranno una serie curatori, studiosi e critici come Valentino Catricalà, Valentina Tanni, Federica Patti, Arianna Forte, Domenico Quaranta, Elena Giulia Rossi e Marco Mancuso; esponenti del mondo filosofico come Diletta Huyskes; artisti come Elisa Giardina Papa e The Cool Couple e realtà creative e produttive come fuse*.
Le modalità di partecipazione al ciclo di appuntamenti proposti da Re:Humanism saranno comunicati nei prossimi giorni su: https://makerfairerome.eu/it/
Il programma è iniziato con l’incontro odierno, Rethinking the body and identity in the age of Artificial Intelligence, che ha preso in esame come cambiano i concetti di corpo e identità alla luce delle nuove scoperte in ambito scientifico e tecnologico.
Quale ruolo ha l’AI in questi cambiamenti?
Il panel ha avuto l’obiettivo di inquadrare le principali trasformazioni che l’universo delle tecnologie di intelligenza artificiale ha apportato nelle pratiche artistiche contemporanee con particolare riferimento alla performance e a tutti quegli approcci che identificano il corpo come luogo di esplorazione dell’identità.
Sabato 12/12/2020 ore 12.00 – Poetics and politics of Artificial Intelligence (Tavola rotonda)
Modera: Daniela Cotimbo
Ospiti: Valentino Catricalà, Marco Mancuso, Domenico Quaranta, Elena Giulia Rossi, Valentina Tanni
In che modo una tecnologia come l’intelligenza artificiale sta impattando sulle nostre vite e come reagiscono gli artisti contemporanei a tali cambiamenti?
Ne parlano in una tavola rotonda i principali esperti italiani del rapporto tra arte e media tecnologici finalizzata ad esplorare fenomeni estetici e implicazioni socioculturali delle tecnologie di IA. L’evento, curato dall’ Associazione Culturale Re:humanism, ha lo scopo di offrire spunti di riflessione tematici per artisti e ricercatori che volessero partecipare alla seconda edizione del Re:humanism Art Prize ma anche per tutti coloro che sono interessati ad esplorare questa relazione da un diverso punto di vista.
Domenica 13/12/2020 ore 11- Artificial Intelligence technologies in Contemporary Art: AI, Labour and Gender bias
Intro: Daniela Cotimbo
Modera: Arianna Forte
Ospiti: Diletta Huyskes, Elisa Giardina Papa
Il talk indaga come la diffusione dei sistemi tecnologici di Intelligenza Artificiali influenza a livello esistenziale le vite delle persone, le loro abitudini e ancora di più il loro lavoro. Il focus verrà posto su come i pregiudizi di genere vengono perpetrati nel rapporto uomo-macchina e come anche nel lavoro automatizzato delle AI il punto di vista femminile sia stereotipato.
Il tema verrà affrontato confrontando il punto di vista di un artista internazionale che incentra la sua recente produzione sulle attività umane al servizio dell’Intelligenza Artificiale e una filosofa specializzanda in etica delle tecnologie, con particolare attenzione al rapporto tra intelligenza artificiale, big data e pregiudizi di genere.
Fonte: Ufficio stampa GDG press