Secondo concerto della Serie Fenomeni, protagonista l’arpa, strumento affascinante e dal suono fortemente evocativo, certamente tra i più conosciuti ma raramente presente come strumento solista nei programmi sinfonici.
Nell’ambito del progetto di stagione diffusa de La Toscanini il concerto prevede due appuntamenti: il primo a Parma, giovedì 20 gennaio alle ore 20.30, presso l’Auditorium Paganini; il secondo sabato 22 gennaio, alle ore 20.30, nella splendida cornice del Teatro Masini a Faenza.
In apertura di programma il Concerto per arpa e orchestra op.25 del compositore argentino Alberto Ginastera. Un concerto che si distingue nel repertorio arpistico tradizionale per l’utilizzo di effetti sonori particolari quali il glissando con le unghie e i battiti sulla tavola armonica. Per l’occasione sul palco dell’auditorium Paganini ci sarà Xavier De Maistre, riconosciuto come uno tra i più importanti arpisti solisti erede della grande scuola d’arpa francese.
Una proposta certamente insolita e fenomenale del grande compositore argentino scomparso nel 1983.
La seconda parte del programma prevede un grande classico del repertorio, la Suite sinfonica op. 35 Sheherazade di Rimskij-Korsakov, brano liberamente ispirato ad alcuni episodi della raccolta Le mille e una notte.
Nel solco “toscaniniano” della valorizzazione dei giovani talenti della scuola direttoriale italiana debutta sul podio della Filarmonica il giovane direttore italiano Alessandro Bonato recentemente nominato Direttore Principale dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana.
“Sono molto felice di fare il mio debutto alla guida dell’orchestra Toscanini, che conosco e seguo da molti anni – spiega il Maestro Alessandro Bonato -. È una realtà che ospita grandissimi direttori e solisti, e poter condividere il palco con questi grandi musicisti è davvero un privilegio. Avrò il grande onore e onere di dirigere una delle pagine più affascinanti e complesse del grande repertorio sinfonico, in particolare quello russo: Sheherazade. Ideata da un compositore che ha incarnato i due schieramenti ideologici e culturali della Russia della seconda metà dell’800: quello anti-istituzionale, anti-accademico e legato alla tradizione popolare e quello più tradizionale e accademico, una volta convertitosi allo studio metodico della musica. In queste pagine si respira la tradizione popolare, il fiabesco, la tenerezza, l’impeto delle onde del mare, l’amore e lo sconforto. Lo specchio dell’anima di ogni essere umano.”
La storia è quella appunto di Sherazade, figlia del Gran visir che escogita una tattica per interrompere la crudele pratica del Re dell’india, il quale, fortemente deluso per il tradimento della prima moglie, la uccide e mette in atto un meccanismo per fare in modo di sposarsi ogni notte con una ragazza diversa, la quale al mattino verrà uccisa.
La tattica escogitata da Sheherazade è quella, antichissima, della narrazione di storie diverse ogni sera. La maestria di Sherazade consiste non soltanto nel rinviare al giorno successivo la conclusione della storia, bensì nell’iniziare un nuovo racconto al momento opportuno della notte, rinnovando in tal modo l’interesse del suo ascoltatore e rinviare la sua uccisione.
La partitura di Rimskij-Korsakov è diventata con il tempo un vero e proprio cult del repertorio sinfonico e colpisce per la grande varietà timbrica, per la ricca e raffinatissima orchestrazione oltre che per la bellezza dei temi, tra i quali spicca il celebre solo per violino affidato alla spalla della Filarmonica Mihaela Costea.
«Il primo violino ha il compito di interpretare Sheherazade – racconta Mihaela Costea – con l’obiettivo di riuscire a comunicare al pubblico le medesime sensazioni trasmesse dal racconto. Il violino deve suonare più volte lo stesso tema ma sempre in modo diverso, con sensualità, quasi inventando la melodia ma senza annoiare. Si tratta di un solo molto bello ed ambito, tra i più noti che i primi violini conoscono e che non vediamo l’ora di suonare per dar corpo ad un po’ di virtuosismo e liricità femminile. È una musica che sento molto vicina».
* Nella foto in evidenza il Maestro Alessandro Bonato
Fonte: Ufficio stampa La Toscanini – Veronica Boldrin