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Alla Biblioteca Ambrosiana di Milano, i “Gioielli di Giulio Manfredi celebrano Raffaello, scuola di luce”.

23 Settembre 2022 by Redazione Farecultura -

La Veneranda Biblioteca Ambrosiana ospita, dal 16 settembre 2022 al 10 gennaio 2023, “Gioielli di Giulio Manfredi celebrano Raffaello. Scuola di Luce” a cura di Alberto Rocca e Arnaldo Colasanti, un’installazione artistica composta da ventun disegni per ventun gioielli.

Ventun disegni per ventun gioielli raffinati, corrispondenti a ventuno personaggi del Cartone di Raffaello, a dimostrazione che ancora “il Cartone ispira l’umano talento di chi ha in sé la capacità di lasciarsi provocare da tanta altera bellezza. La contemplazione del Cartone di Raffaello dell’Ambrosiana, mossa da un profondo senso di rispetto, ammirazione e stupore, ha ispirato Giulio Manfredi a voler porre in atto l’intrapresa audace di confrontarsi con uno dei massimi maestri del Rinascimento e dialogare con “l’un des plus beau desseins du monde”, come ebbe a esprimersi Pierre Gauthiez” afferma Mons. Alberto Rocca.

“Il riferimento a Raffaello è profondamente emotivo: appartiene alla commozione. L’artista vorrebbe donare agli uomini di oggi e di domani una speranza di rappacificazione: la certezza dell’idea contro l’aridità del mondo” dichiara Arnaldo Colasanti.

Quello che spinge Giulio Manfredi a ricreare in gioielli e pietre preziose il segreto abbagliante del capolavoro di Raffaello è un gesto di ammirazione e di amore. La ricerca di Giulio Manfredi, la consapevolezza con cui sperimenta la materia e la forma, sono la traccia di un sogno prezioso, in cui l’eredità dell’Umanesimo non è altro che lo sguardo rivolto verso bellezza nuova e contemporanea. La Veneranda Biblioteca Ambrosiana sceglie l’opera del maestro Giulio Manfredi perché crede che il genio italiano sia sempre una vocazione alla ricerca e alla bellezza.

“Così il gioiello si fa numero, misura, grazia. La forma è la misura e questa è l’ordine della realtà. Non esiste, comunque, un sistema che non sia un grande viaggio lungo le linee che si toccano e si intrecciano, come una rete celeste. L’opera di Giulio Manfredi contiene la purezza dello stato fermo e subito lo scacco improvviso del movimento. Tutto è in tutto; allora ogni cosa è misurabile, appartiene all’intelligenza della mente. La Scuola di luce, prima che un tributo al cartone ambrosiano di Raffaello, rivela il più grande sogno dell’uomo. Il fatto che il corpo e l’anima si stringano in un abbraccio d’armonia: il desiderio che non ci sia alcuna imperfezione nei gesti e nelle parole. Ecco, la bontà e la bellezza appartengono agli individui, sono il nostro ritratto dell’umano nel suo più profondo sentimento di umanità. Come fari, i gioielli di Giulio Manfredi ci indicano la strada. “La virtù basta, anzi sovrabbonda alla felicità della vita” aggiunge Arnaldo Colasanti.

I personaggi di Raffaello diventano presenze reali in un’installazione scenografica, diffusa in tutta la sala del Cartone. Non sono sculture, bensì proiezioni della luce: una vera e piena smaterializzazione del Cartone attraverso i fasci di luce colorata in movimento. Ciò che il visitatore vivrà sarà un’esperienza estetica e insieme estatica di piena integrazione dell’arte con la vita.

“Nel desiderio di stabilire una continuità quasi materica tra passato e presente, questa esposizione offre la possibilità di comprendere quale sia la profonda riflessione concettuale necessaria all’esecuzione materiale delle opere e dimostra quanto la scelta dei metalli e delle pietre sia frutto di uno studio meticoloso e appassionato” conclude Mons. Rocca.

Giulio Manfredi decide giovanissimo di dedicarsi alla gioielleria. L’idea nasce da un viaggio in Europa: la visita alle taglierie di diamanti di Anversa lo affascina, come lo affascina il rapporto creativo con i materiali preziosi e le infinite possibilità che la materia può offrire: “Tutto parte dal bisogno di trasformare l’idea in materia, di plasmare la natura”.
Incomincia così un’avventura che lo porta, nel 1973, a dar vita alla Manfredi, un’azienda modello, nella quale le tecniche di avanguardia si fondono con l’insostituibile mano dell’artigiano, nel recupero della più nobile tradizione dell’Arte Orafa Italiana.
L’antica Arte del gioiello trova in lui un interprete di primissimo piano, un creativo raffinato e soprattutto innovativo.
Il successo deriva dall’aver saputo cogliere la tradizione classica con le forme espressive più nuove, privilegiando il momento ideale e creativo.
Giulio Manfredi raccoglie uomini ed idee, viaggia alla ricerca di forme e materiali nuovi, studia il suo pubblico nelle strade del mondo e, con una équipe di esperti collaboratori, crea le sue preziose collezioni. Il tutto contraddistinto dal Marchio Manfredi, ambasciatore nel mondo dello stile unico ed elegante del suo spirito creativo.
Danno risalto alla sua arte i grandi riconoscimenti e gli importanti incarichi ricevuti; tra questi, nel 1992, per le celebrazioni del cinquecentenario di Piero della Francesca, l’invito da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali a creare 12 gioielli-scultura per la mostra “Con gli occhi di Piero” , che si è tenuta nella Basilica di San Francesco ad Arezzo; nel 1990 l’incarico dello Stato della California di creare il Magic Baton Award, premio annuale per la Young Musician Foundation , che viene consegnato a Beverly Hills a grandi artisti del mondo dello spettacolo; nel 2006 l’incarico del Centro Nazionale Studi Manzoniani di creare sette gioielli-scultura per la mostra “L’emozione del sogno, Giulio Manfredi interpreta Alessandro Manzoni”, le opere sono ora patrimonio del museo, esposte in forma permanente; Milano 2011, per incarico del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Giulio Manfredi realizza “L’ORO INVISIBILE”. 12+1 Opere Preziose dedicate al Cenacolo di Leonardo da Vinci, una Collezione di opere uniche di straordinaria bellezza esposta al Cenacolo Vinciano e alla Biblioteca Nazionale Braidense; e ancora nel 2011 l’invito da parte del Cardinal Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio consiglio della Cultura, di creare un’opera unica per celebrare il 60esimo anniversario di ordinazione sacerdotale di Sua Santità Benedetto XVI: “Il Settimo Splendore”, una papalina in oro, argento e diamanti; nel 2013 l’Istituto Lombardo, Accademia di Scienze e Lettere, incarica Giulio Manfredi di creare un progetto che apra le porte dell’Istituto e riveli i fili invisibili che legano la creatività e la scienza e Giulio Manfredi crea una Collezione di opere uniche che raccontano in un percorso le 7 Scienze più rappresentative dell’Istituto: Studia Humanitatis, Scienze Naturali, Matematica, Medicina, Chimica, Astronomia, Energia; nel 2019, Veneranda Biblioteca Ambrosiana, in celebrazione del Cinquecentenario di Leonardo da Vinci, presenta: L’ORO INVISIBILE, Leonardo da Vinci, Il Cenacolo 12 + 1 Opere Preziose, Giulio Manfredi, le Opere sono realizzate in oro, argento e pietre preziose e dedicate ai personaggi dell’Ultima Cena.
I gioielli sono per Giulio Manfredi, al di là del loro valore intrinseco, espressioni artistiche che possono raccontare di chi li ha creati e di chi li indossa: Arte Indossabile, strumento di comunicazione.
La mostra è organizzata con il Patrocinio del Ministero dei Beni Culturali e del Ministero dell’Interno.

Fonte: Ufficio stampa Veneranda Biblioteca Ambrosiana

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