Il secondo tema del progetto quadrimestrale che SUBSTRATUM, studio di architettura nel rione Monti di Roma, ha presentato venerdì 26 maggio 2023 in GALLERIA, è un viaggio In Pardis, verso un Empireo umano sensibile e sostenibile. Nello spazio espositivo si ricrea l’atmosfera del Pardis, termine ripreso dal persiano per indicare giardino e paradiso. Tutto fiorisce nella purezza di un design essenziale, la cromia eterea dell’arredo accoglie, in un unicum paradisiaco, la naturale delicatezza del gesto dell’artista iraniana Leila Mirzakhani e la scultorea eleganza compositiva del floral designer americano Dylan Tripp. Un disegno allestitivo, curato da SUBSTRATUM, che reintepreta un giardino indoor, un ambiente abitativo che si configura, in accordo con la visione progettuale, come un’intima stanza dove fermarsi e restare. È un invito al respiro, all’ascolto, allo stare bene e alla relazione nel godimento dell’opera che è delizia di sensi tangibili e invisibili.
I lavori di Leila Mirzakhani ricreano, in armonia con l’ambiente, un’atmosfera fresca e leggera, gli elementi vegetali divengono fluidi negli acquerelli su carta. I colori richiamano una ricerca tonale, ogni accostamento risulta calibrato da un segno teso all’essenzialità e al dettaglio. In Pardis l’artista crea un attraversamento spaziale, allorché le pareti, animate dall’opera, generano una nuova dimensione sensoriale che amplifica la percezione e verticalizza l’anima. Nell’atto ascensionale di questo giardino simbolico il sensibile si ritrova nella meraviglia e nell’incanto floreale dell’opera di Dylan Tripp. Un affascinante mondo botanico che ipnotizza gli occhi al cielo, ogni senso in ogni senso è attratto, presi in questo celestiale tourbillon, è il piacere di lasciarsi andare al lirismo seduttivo del creato.
Seduti sulla leaf disegnata da Lievore Altheer Molina per Arper, diveniamo foglie, sedotti dalla natura che intorno ci abbraccia, in basso come in alto è arte e poesia, è il Paradiso. Ancora un’altra sosta su una diversa forma, la Vicario disegnata da Vico Magistretti per Artemide, poltrona sinuosa e iconica su cui adagiarsi. In Paradiso tutto è senso, tutto ha un senso in questo simbolico giardino di piaceri, la natura è arte, l’arte è natura che mette in relazione ogni cosa e, in ogni cosa il gusto del bellessere. Ma, di giorno come di notte, tutto può accadere In Pardis, possiamo anche immaginare di essere lucciole in quel TeTaTeT di Davide Groppi, luci che identificano luoghi d’incontro, che accarezzano e irradiano i sensi ricreando un vero e proprio Eden di delizie.
Substratum è uno studio di architettura con sede a Roma dal 2017, costituito da Giorgia Castellani e Giovanni Tamburro. Il principale oggetto di interesse dello studio è la materia storica, antica o più recente, che si traduce in lavori di restauro di beni storico-artistici, ristrutturazioni di edifici residenziali, disegno di arredi e allestimenti. Si relazionano con l’esistente urbano anche attraverso la progettazione di nuovi edifici. In un senso arcaico Substratum è ciò che sta sotto, talora nascosto, ma pur sempre ciò che tiene, materia fatta di relazioni solide, connessioni costanti, collegamenti persistenti. Esige uno sguardo acuto, dinamico, capace di leggere dal basso verso l’alto e ritorno, di lato e di traverso, fuori e dentro. Un’indagine attenta non solo alle luci ma soprattutto alle ombre, perché sono queste a dare spessore e sostanza, capace di rintracciare segni e disegni, di ricostruire tessuti e trame, di connettere idee ad altre idee, colori a forme, gesti a corpi, sensi a sogni, suoni a forme, forme a idee, e da capo. La filosofia di SUBSTRATUM può essere sintetizzata nelle loro parole: osserviamo il basso per guardare l’alto, ricuciamo il sotto per tessere un sopra.
Leila Mirzakhani nata a Tehran. Attualmente vive e lavora a Milano.
Si è laureata nel 2004 in Comunicazione Visiva all’Università d’Arte di Tehran, prosegue i suoi studi presso l’Accademia di Belle Arti di Roma dove si è diplomata in pittura e grafica d’arte. La sua ricerca artistica parte dallo studio di metafore e collegamenti tra la natura stessa e il mondo interiore. Nei suoi disegni il segno diventa l’alfabeto visivo usato per far emergere l’aspetto poetico da ciò che ci circonda. Nel 2008 vince la sesta edizione del “Premio per l’incisione al Centro per l’incisione e grafica d’arte” a Formello e nel 2018 le viene assegnato il “Premio Pavoncella per la creatività femminile” a Sabaudia. I suoi lavori sono stati esposti in mostre personali e collettive, in istituzioni pubbliche e gallerie nazionali ed internazionali.
Dylan Tripp è un floral designer americano trasferitosi a Roma nel 2004, città dove vive, lavora e ha sede il suo atelier.
Tripp inizia la sua carriera inizialmente nella Moda, lavorando per diversi anni come fashion designer per diversi uffici stile, come Valentino e Fendi. Parallelamente al lavoro nella Moda, Dylan Tripp sviluppa la sua passione per la natura e il mondo floreale che dal 2012 diventa la sua unica strada. Con un occhio speciale per forma, colore e movimento, Dylan dà vita a piccoli mondi botanici che riflettono uno stile dove spontaneità, eleganza e poesia si incontrano, creando un’estetica floreale contemporanea. Questa sua visione “floreale” del mondo, lo porta a lavorare per importanti realtà aziendali che richiedono le sue composizioni per eventi, set design, flower services per boutiques, showroom e hotel.
*Nella foto in evidenza: Dylan Tripp. Composition
Fonte: Communication Manager Amalia Di Lanno