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Al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Sala delle Ciminiere, Yuri Ancarani con “Atlantide 2017 – 2023”.

6 Febbraio 2023 by Redazione Farecultura -

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Il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna trasforma ancora una volta lo spazio della Sala delle Ciminiere per accogliere il nuovo progetto espositivo di Yuri Ancarani (Ravenna, 1972): Atlantide 2017 – 2023. La mostra, a cura di Lorenzo Balbi, è un main project di ART CITY Bologna 2023, il programma istituzionale di mostre, eventi e iniziative speciali promosso da Comune di Bologna e BolognaFiere in occasione di Arte Fiera, inaugura mercoledì 1 febbraio 2023 alle h 18.00 e rimarne aperta al pubblico dal 2 febbraio al 7 maggio 2023.  

Yuri Ancarani. Atlantide – ph O. DeCarlo

Il progetto pensato per il MAMbo da Ancarani, artista visivo e regista, si pone come un’ “esplosione” del film Atlantide, presentato in anteprima nella sezione Orizzonti della Mostra del Cinema di Venezia nel 2021 e, a seguire, in numerosi festival internazionali: un viaggio all’interno del processo di ricerca e dei numerosi materiali prodotti nell’arco di circa sei anni, prima, durante e dopo la realizzazione del film, sui quali l’artista ha operato una selezione, dando loro una nuova formalizzazione.
In un’atmosfera avvolgente e immersiva il pubblico potrà seguire una extra-narrazione che va oltre il lungometraggio, grazie a una serie di contenuti inediti prodotti per la mostra. 

Atlantide 2017 – 2023 si realizza con il sostegno del Trust per l’Arte Contemporanea, grazie al main sponsor Gruppo Hera, in partnership con il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano e IWONDERFULL, in collaborazione con I Wonder Pictures, Dugong Films e Rai Cinema.

“La nostra collaborazione con ART CITY prosegue ormai da vari anni – commenta Giuseppe Gagliano, direttore centrale relazioni esterne Gruppo Hera – e la scelta di sostenere l’evento anche in questa edizione, come main sponsor della mostra di Ancarani, testimonia la nostra volontà di sostenere linguaggi artistici che sensibilizzano su temi importanti. In questo caso il degrado dell’ambiente e delle relazioni, due fattori che si potenziano a vicenda, ma che occasioni culturali come questa contribuiscono a porre in primo piano, invitandoci a riflettere su quello che ciascuno di noi può fare per contrastarli”

Il film Atlantide – una produzione Dugong Films con Rai Cinema in coproduzione con Luxbox e Unbranded Pictures – ha come protagonista Daniele, un giovane di Sant’Erasmo, un’isola della laguna di Venezia. Vive di espedienti, ed è emarginato anche dal gruppo dei suoi coetanei, i quali condividono un’intensa vita di svago, che si esprime nella religione del barchino: un culto incentrato sulla elaborazione di motori sempre più potenti, che trasformano i piccoli motoscafi lagunari in pericolosi bolidi da competizione. Anche Daniele sogna un barchino da record, che lo porti in testa alla classifica. Ma tutto ciò che fa per realizzare il suo sogno e guadagnarsi il rispetto degli altri finisce per rivoltarglisi contro, tragicamente. Il degrado che intacca le relazioni, l’ambiente e le pratiche di una generazione alla deriva viene osservato attraverso gli occhi del paesaggio senza tempo di Venezia. Il punto di non ritorno è una balorda, residuale storia di iniziazione maschile, violenta e predestinata al fallimento, che esplode trascinando la città fantasma in un trip di naufragio psichedelico.

Yuri Ancarani. Atlantide – ph O. De Carlo

Atlantide è stato costruito e realizzato attraverso le relazioni che il regista ha sviluppato nel tempo con i ragazzi entrati a far parte del cast, quasi tutti non-attori, le loro vicende di vita, il rapporto con Venezia. 

Racconta Ancarani: “Atlantide è un film nato senza sceneggiatura. I dialoghi sono rubati dalla vita reale, e la storia si è sviluppata in divenire durante un’osservazione di circa quattro anni, seguendo la vita dei ragazzi. Questo metodo di lavoro mi ha dato la possibilità di superare il limite di progettazione tradizionale nel cinema: prima la scrittura e poi la realizzazione. Così il film ha potuto registrare in maniera reattiva questo momento di grande cambiamento di Venezia e della laguna, da un punto di vista difficile da percepire, attento allo sguardo degli adolescenti. Il desiderio di vivere così da vicino le loro vite, dentro i loro barchini, ha reso possibile tutto il resto: il film si è lentamente costruito da solo” (L’Atlantide di Yuri Ancarani, su cinematografo.it, 2 settembre 2021).

Nel film, sebbene la narrazione ruoti intorno a Daniele e agli altri ragazzi, emerge come grande protagonista l’unicità della città lagunare. Così anche al MAMbo il fulcro è la Venezia-Atlantide ricreata dall’artista. Una città difficilmente definibile, soffocata dallo sfruttamento turistico, costantemente sotto minacce ambientali che interessano tutto il pianeta ma qui diventano particolarmente pregnanti. Un luogo i cui abitanti, ormai ridotti a meno di 50.000, vivono in bilico tra la necessità di lottare per non essere sommersi dalle acque lagunari e dalle ondate turistiche inarrestabili e la tentazione di abbandonare la lotta e lasciare la città al suo destino.

Al contempo, in un’ottica più ampia, la Venezia di Ancarani perde la sua connotazione geografica e urbana, diventa un simbolo, una rappresentazione ideale della decadenza del capitalismo, un luogo esemplare per raffigurare un problema globale. Alla fine del percorso ci si rende conto di come questi problemi, queste tematiche, non riguardino solo Venezia o i veneziani, ma ci coinvolgano tutti da vicino.

Yuri Ancarani still da Atlantide, 2021. 104 min – courtesy Studio Ancarani

 La disperazione dell’adolescenza, la decadenza di Venezia, il degrado dell’ambiente e delle relazioni sono i grandi temi che attraversano anche la mostra Atlantide 2017 – 2023, che può essere letta come un’unica opera corale: il film viene presentato in una sala del museo come tassello di un progetto più ampio che include una serie di nuovi lavori.

Scrive Lorenzo Balbi sull’esposizione: “Nella Sala delle Ciminiere e attorno ad essa Ancarani ricrea un luogo irreale, forse emerso o forse sommerso, pervaso dall’oscurità, da nebbia e luci al laser. In questo non-luogo i visitatori entrano fisicamente in contatto con la Venezia-Atlantide dell’artista: un luogo immaginario o forse reale, fatto di immagini semplici ma spiazzanti: un prete che spazza inesorabilmente l’acqua sotto un portego con la scopa, un musicista improvvisato che strimpella con una fisarmonica su una fondamenta davanti ad un vaporetto in secca, due ragazzi sul barchino che si rivestono dopo aver consumato un rapporto in laguna, una ragazza che viene portata bendata a vedere l’adesivo con il proprio nome appena attaccato sul barchino del fidanzato. Sono immagini qualunque di vita veneziana, immagini apparentemente fuori dall’ordinario ma per questo ancora più reali ed efficaci”.

Yuri Ancarani still da / from Atlantide, 2021 104 min courtesy Studio Ancarani

I materiali presentati sono vari e in alcuni casi si tratta di veri e propri cortometraggi, frutto anche del lavoro documentaristico svolto da Ancarani a Venezia (è il caso, ad esempio, delle riprese della manifestazione contro le grandi navi in laguna o del trasporto in barca di un elettrodomestico da Burano a Rialto, visto tramite i movimenti di una cimice sulle funi di fissaggio).
Un passaggio particolarmente forte della mostra è la doppia video-installazione allestita al centro della Sala delle Ciminiere, mentre nella “navata” destra il pubblico ritroverà il carattere psichedelico del finale di Atlantide, con scene inedite, fasci di luci colorate del barchino di Daniele che si proiettano sui palazzi veneziani e la musica di Sick Luke e Lorenzo Senni/Francesco Fantini. In occasione di Atlantide 2017 – 2023 è prevista l’uscita per Edizioni MAMbo della sceneggiatura inedita di Atlantide, adattata da Marco Alessi e Marta Tagliavia (Dugong Films), che hanno creato un testo successivo alla realizzazione del film, nato appunto senza sceneggiatura, con dialoghi spontanei. La pubblicazione è arricchita da un testo inedito di Lorenzo Balbi, da una selezione di still del film e da disegni di Alessandro Montelli.

Ancarani sarà a Bologna anche ad Arte Fiera 2023: è lui infatti il protagonista della prima edizione di Led Wall Commission, che vedrà la presenza all’ingresso di Piazza Costituzione di un mega-schermo di 5 x 9 metri su cui saranno visibili suoi contenuti video per chi attraversa la soglia del quartiere fieristico.
Nell’ambito dei Book Talk organizzati da Arte Fiera, inoltre, il 4 febbraio alle h 17 verrà presentata la sceneggiatura in pubblicazione per Edizioni MAMbo. 

Yuri Ancarani still da materiali inediti Atlantide / courtesy Studio Ancarani

L’artista sarà poi protagonista con Lorenzo Balbi e Marinella Paderni dell’appuntamento di ARTalk CITY all’Accademia di Belle Arti sabato 4 febbraio alle h 10.30 e la stessa sera alle h 22, durante IWONDERFULL NIGHT (Pop Up Cinema Medica 4k), presenterà il suo film Atlantide insieme a Lorenzo Balbi.


Ad Ancarani sarà infine dedicata una mostra antologica al PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milanodal28 marzo all’11 giugno 2023, curata da Diego Sileo e Iolanda Ratti con catalogo edito da Silvana Editoriale, che sottolineerà il dialogo e la connessione tra le due esposizioni, bolognese e milanese. 

Yuri Ancarani (Ravenna, 1972) è un video artista e film-maker italiano. Le sue opere nascono da una continua commistione fra cinema documentario e arte contemporanea, e sono il risultato di una ricerca spesso tesa ad esplorare regioni poco visibili del quotidiano, realtà in cui l’artista si addentra in prima persona.
I suoi lavori sono stati presentati in numerose mostre e musei nazionali e internazionali, tra cui: Kunstverein Hannover (Germania); Castello di Rivoli (Rivoli Torino, Italia); Manifesta 12 (Palermo, Italia); Kunsthalle Basel (Basilea, Svizzera); Art Basel Unlimited (Basilea, Svizzera); 16° Quadriennale d’Arte Altri tempi, altri miti, Palazzo delle Esposizioni (Roma); 55° Esposizione d’Arte Internazionale, Il Palazzo Enciclopedico, La Biennale di Venezia (Italia); Beursschouwburg (Brussel, Belgio); CAC, Centre d’Art Contemporain Genève (Ginevra, Svizzera); Centre Pompidou (Parigi, Francia); Fondazione Sandretto, Re Rebaudengo (Torino); Hammer Museum (Los Angeles, California); AMACI, Museo del Novecento (Milano); MAXXI, Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo (Roma); R. Solomon Guggenheim Museum (New York, USA); Palais de Tokyo (Parigi, Francia); RaebervonStenglin (Zurigo, Svizzera); Stiftung Insel Hombroich (Neuss, Germania). 
E in numerosi Festival, tra cui: New York Film Festival (New York City, USA); Camden International Film Festival (Maine, USA); New Directors/New Films, MoMA (New York, USA); Desert Exhibition of Art (Palm Spring, California); True/False Film Festival (Columbia, Missouri); SXSW South by Southwest (Houston, Texas); Ann Arbor Film Festival (Michigan, USA); Hot Docs (Toronto, Canada); TIFF Toronto International Film Festival (Toronto, Canada); BIM Biennale dell’Immagine in Movimento, Centre d’Art Contemporain Genève (Ginevra, Svizzera); Locarno Film Festival (Locarno, Svizzera); Viennale (Vienna, Austria); 67° e 68°Festival del Cinema di Venezia (La Biennale di Venezia, Italia); IFFR International Film Festival Rotterdam (Rotterdam, Olanda); 23° IDFA International Documentary Film Festival Amsterdam (Amsterdam, Olanda); Cinéma du Réel (Centre Pompidou, Parigi Francia); CPH:DOX (Copenhagen, Danimarca); Festival International du Film de La Roche sur Yon (La Roche sur Yon, Francia); Beat Film Festival (Mosca, Russia); Taipei Film Festival (Taipei, Taiwan).
Ha inoltre ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui: “Premio speciale della giuria CINÉ+” Cineasti del presente, 69° Locarno Film Festival (Locarno, Svizzera); cinque nominations ai Cinema Eye Honors, Museum of Moving Image (New York, USA); “Grand Prix in Lab Competition”, Clermont Ferrand Film Festival (Clermont Ferrand, Francia).

Fonte: Ufficio stampa Settore Musei Civici Bologna

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