
Novità per contrastare l’epatite C. Garantito dall’Organizzazione mondiale della sanità per qualità sicurezza, è disponibile il primo test a diagnosi rapida per il virus Hcv.
Questo nuovo test, simile a quello di gravidanza, non richiede il ricorso a strutture ospedaliere e i risultati sono disponibili in venti minuti. Una buona notizia dunque per tutti quei pazienti colpiti da epatite C in attesa di diagnosi e terapia.
In circa due anni le terapie innovative hanno interessato circa sessantamila persone, secondo i criteri definiti dall’Agenzia del farmaco. In realtà oggi, secondo il Servizio sanitario ci sono circa 300mila persone colpite dal virus dell’epatite C.
Se per trattarne all’incirca sessantamila ci sono voluti due anni, la nuova sfida cui si trova di fronte il nostro Servizio sanitario è riuscire a includere tutti quelli rimasti esclusi. Lo richiedono gli stessi pazienti, sostenendo da sempre la necessità di abbattere i limiti nell’accesso alle cure.
Ricordiamo che i rischi nel contrarre il virus sono dovuti innanzitutto ad avere subito trasfusioni di sangue o di prodotti ematici prima del 1992; avere usato aghi e siringhe non sterili; essersi o aver procurato ferite (con contatto di sangue) in un rapporto sessuale a rischio, non protetto. Va prestata la massima attenzione alla sterilità di aghi e altri strumenti, per coloro che decidono di tatuarsi, la stessa precauzione vale per la manicure.