I chili di troppo pesano non solo sulla bilancia. Mettere a dieta gli obesi e le persone in sovrappeso farebbe risparmiare fino a nove miliardi annui al nostro sistema sanitario. Tanto costa, tra costi diretti e indiretti, il peso eccessivo, mentre ben un terzo della spesa è imputabile al diabete, malattia strettamente connessa all’obesità. È quanto calcolano gli esperti riuniti a Roma in occasione della ottava edizione dell’Italian Barometer Diabetes Forum che ospita oltre duecento protagonisti del mondo accademico, clinico e sanitario. Il giorno dopo l’accordo raggiunto in Conferenza Stato-Regioni sulla riduzione di 2,35 miliardi del fondo per la sanità 2015 e l’annuncio di nuovi risparmi da portare avanti nel settore, diventa un imperativo trovare capitoli di spesa da tagliare. Uno di questi, segnalano gli esperti, dovrebbero essere proprio i soldi spesi per i costi sanitari impiegati nella cura dei problemi di salute collegati a sovrappeso e obesità, pari a 4,5 miliardi, cui si sommano almeno altri 4,5 per i costi non sanitari, come perdita di produttività, assenteismo e mortalità precoce. Soprattutto per via dei frequenti ricoveri in ospedale, un obeso può costare fino a 450-550 euro in più all’anno rispetto a una persona normopeso. Per quanto riguarda i gradi meno severi di obesità una persona sovrappeso costa “solo” 37,4 euro all’anno in più rispetto a un normopeso, ma in Italia se ne contano ben 21 milioni, per un costo complessivo di 780 milioni annui. Ben un terzo della spesa, inoltre, è imputabile al diabete di tipo 2, malattia a sua volta, associata ad un più elevato rischio di problemi cardiovascolari. A livello mondiale, l’OMS stima che circa il 58% del diabete mellito sia attribuibile all’obesità. In particolare, al di sotto dei 55 anni l’obesità grave aumenta di 16 volte il rischio di avere il diabete.
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