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Melegnano: “Città dell’Istruzione”. Un documento strategico per programmare una riqualificazione dell’ambito scolastico cittadino.

5 Ottobre 2021 by Redazione Farecultura -

L’Amministrazione Comunale ha richiesto al Centro Studi PIM la redazione di un documento strategico per ridisegnare la gestione degli spazi scolastici.

L’Amministrazione Comunale di Melegnano ha richiesto la redazione del documento strategico “Melegnano – Città dell’Istruzione” al Centro Studi PIM di Milano, associazione volontaria tra Enti pubblici locali senza scopi di lucro che persegue obiettivi attinenti lo svolgimento di attività di supporto operativo e tecnico-scientifico agli Enti locali associati in materia di governo del territorio, ambiente e infrastrutture, limitatamente all’ambito regionale.

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La volontà degli amministratori, infatti, è quella di avere un documento strategico per programmare una riqualificazione dell’ambito scolastico cittadino che possa rispondere alle esigenze reali e concrete delle scuole di ogni ordine e grado.

«In questi anni, la nostra collaborazione con le scuole melegnanesi di ogni ordine e grado è stata molto proficua. Parlando con le dirigenti scolastiche dei due plessi e con i presidi delle scuole superiori – evidenzia Roberta Salvaderi, Assessore alle Politiche dell’Infanzia, Educative e Giovanili – è emersa un’esigenza comune, quella di ulteriori spazi. Tutte le scuole, infatti si sono trovate negli anni scorsi a dover occupare tutti gli spazi disponibili rendendoli spazi didattici, sacrificando quindi quasi tutti gli spazi destinati alle attività laboratoriali e di diverso genere».

Asili e scuole dell’infanzia

Nel dettaglio:

  • partendo dalla struttura che ospita gli asili nido comunali “La Giostra” e “Birballegra”, rispetto al numero di domande pervenute ogni anno, gli spazi non sono sufficienti ad accogliere tutte le richieste, c’è infatti una lista d’attesa. L’obiettivo degli amministratori sarebbe quindi quello di poter allargare gli spazi in modo da essere in grado di accogliere tutte le domande.
  • Scuole dell’infanzia: sul territorio le statali sono 2, “L’Aquilone” e “R. Cesaris”, entrambe parte dell’istituto comprensivo “G. Dezza”. Ambedue le scuole non hanno assolutamente la capacità per poter accogliere tutti i bambini residenti. Le scuole dell’infanzia private, in città 3, sono fondamentali per colmare la carenza di posti delle scuole pubbliche. Si rende necessario anche in questo caso un ampliamento degli spazi. 

«In base alla struttura delle scuole, ad oggi non è possibile pensare ad un intervento in Cesaris – sottolinea Marialuisa Ravarini, Assessora ai Lavori Pubblici – mentre è ipotizzabile un ampliamento della struttura di via Campania. Abbiamo già incontrato la responsabile del plesso che si è dichiarata favorevole al progetto.

Scuole primarie e secondarie di primo grado

  • La nuova scuola “Teresa Sarti” è dotata di 3 aule in più rispetto alla struttura originaria, ma avendo istituito un nuovo corso saranno necessari altri 2 spazi per completare il ciclo.
  • La scuola primaria di via Cadorna è da anni in sofferenza di spazi: sono stati sacrificati quasi tutti i laboratori per far spazio alle aule didattiche, a causa del numero sempre crescente di iscrizioni. Per l’anno scolastico 2020/2021 sono stati ricavati 3 nuovi spazi dove era ubicato il refettorio “piccolo”. Hanno per ora tamponato la situazione, ma è sempre più evidente la necessità di colmare il vuoto degli spazi dedicati alle attività laboratoriali.
  • Scuole secondarie di primo grado. Nella struttura scolastica attualmente convivono 3 realtà: la secondaria di primo grado dell’istituto Dezza, quella dell’istituto Frisi e la sezione di Melegnano del Centro di formazione professionale di Afol Metropolitana, che ha all’attivo 2 corsi (cuochi e parrucchieri).

«La ripartizione degli spazi non è adeguata, poiché soprattutto al piano interrato la suddivisione delle aule non è netta, molto spesso gli spazi sono utilizzati da tutte le scuole creando così confusione – specifica Salvaderi – anche considerando gli orari molto differenti, quindi intervalli e momenti di ingresso/uscita non coincidono, creando quindi disagi a chi sta svolgendo le lezioni. Anche in questo caso comunque, molti degli spazi che erano stati adibiti a laboratori sono stati sacrificati e solo in parte recuperati con i nuovi locali realizzati al posto del vecchio refettorio a settembre 2020, la palestra e l’aula magna sono usate da entrambe le scuole secondarie di primo grado  creando non poche difficoltà nell’organizzazione delle attività. La situazione è da anni la medesima, le due scuole hanno sempre coabitato, presidi e insegnanti hanno sempre collaborato con profitto, ma chiaramente se ci fosse la possibilità preferirebbero avere strutture separate, con spazi dedicati ad ognuna di esse».

Secondarie di secondo grado

Sul territorio melegnanese abbiamo 3 istituti superiori. 

  1. L’Istituto di Istruzione Superiore “Vincenzo Benini”, con due sedi (via Cavour e viale Predabissi) che ospitano liceo e istituto tecnico. Nonostante le sedi differenti, anche qui si lamenta carenza di spazi per aule didattiche, laboratori e classi dove svolgere attività di sostegno. Inoltre, la carenza di spazi impedisce di istituire nuovi indirizzi o potenziare gli esistenti.
  2. L’Istituto “Piero della Francesca” con sede a San Donato Milanese, a Melegnano ha solo una sezione distaccata ubicata in via Cavour (stessa sede del Benini). Il numero di iscrizioni a questo istituto professionale aumenta di anno in anno, ma purtroppo la dirigenza si trova ogni anno a dover respingere moltissime richieste di iscrizione (anche per la particolare attitudine ad accogliere studenti con fragilità di diversa natura) proprio perché sono insufficienti gli spazi adeguati a far fronte al numero di domande.
  3. CFP di Afol Metropolitana: in parte la situazione è già emersa parlando delle secondarie di primo grado, ma occorre aggiungere che anche questo centro è molto frequentato e, pur volendo ampliare l’offerta formativa con altri corsi tra cui estetica, corsi per barman, ecc, non è possibile farlo per mancanza di spazi.

«Chiaramente tutti gli istituti superiori a differenza delle scuole dell’infanzia e dell’obbligo sono sotto la competenza di Città Metropolitana, che ha difficoltà ad accogliere le loro richieste. Essendo sul nostro territorio però ci siamo sempre prodigati per cercare di dare anche a loro respiro» assicura Salvaderi.

La progettazione futura

«Tutte le considerazioni sopra esposte e il costante confronto con presidi e dirigenti ci ha spinte a pensare progetti, anche ambiziosi, per poter dare una risposta definitiva ad un tema che da anni si ripropone. Abbiamo quindi pensato di portare avanti gli ampliamenti dell’asilo nido e della scuola dell’infanzia, di costruire una nuova struttura nell’area adiacente alla primaria “T. Sarti” dove ricollocare la primaria, trasferendo nella scuola appena ristrutturata le secondarie di primo grado della Frisi, in modo da creare un polo Frisi e poter dedicare la struttura di via Giardino all’Istituto Dezza» anticipa Ravarini.

Tra gli altri interventi in valutazione, previo coinvolgimento della Città Metropolitana di Milano:

  • Mettere a disposizione del CFP e Piero Della Francesca l’edificio di via Cadorna in modo da creare un polo di istruzione superiore professionale, che ha anche il vantaggio di essere ubicato vicino alla stazione, quindi facilmente raggiungibile a piedi dagli studenti pendolari;
  • il Benini continuerebbe ad utilizzare la sede di viale Predabissi e si amplierebbe occupando la parte non più utilizzata dal Piero Della Francesca in via Cavour. 

«L’incarico al Centro Studi PIM è stato conferito nell’ottica innanzitutto di avere uno studio preciso e demografico sulla popolazione scolastica cittadina per capire quale sia l’andamento. Deve essere focalizzato anche il ruolo di polo attrattore per il melegnanese, soprattutto per l’offerta relativa alle scuole secondarie di secondo grado. Il documento è fondamentale per definire e motivare i costi di questa operazione che comprendiamo essere particolarmente ambiziosa e mai vista a Melegnano. Naturalmente, oltre alla realizzazione della nuova primaria in viale Lazio ed agli ampliamenti dell’asilo nido e della scuola dell’infanzia, dovranno essere considerati gli adeguamenti degli spazi per l’educazione fisica e le modifiche alla scuola di via Giardino per la nuova funzione» commenta l’Assessora alle Opere Pubbliche.

«Il percorso avviato con PIM rappresenta una conferma della grande sensibilità ed attenzione dell’Amministrazione verso il mondo scolastico che abbiamo sempre messo in primo piano. Crediamo fermamente che la realizzazione di questo progetto sia fondamentale per il futuro non solo degli studenti residenti e che frequentano gli istituti melegnanesi, ma per l’intera città e per moltissimi ambiti della vita comunitaria, per la qualità e vivibilità degli spazi cittadini, dalla viabilità e i trasporti, fino ad arrivare al commercio» conclude l’Assessore all’Educazione.

Fonte: Comunicazione Comune di Melegnano Serena Cominetti

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Archiviato in:Anno VII - n.79 / Ottobre 2021, Informazione Locale, MILANO e hinterland Contrassegnato con: Centro Studi PIM Milano, Melegnano Città dell'Istruzione, Politiche dell'educazione, Politiche scolastiche, REDAZIONALI

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