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Massoneria e Templari: sincronismo simbolico e non solo

22 Gennaio 2023 by Giordano Ambrosetti -

Quello su cui voglio porre l’attenzione non è la storia della massoneria o dell’ antico ordine dei  templari, poiché probabilmente non ne ho sufficiente conoscenza e credo non basterebbe qualche centinaio di fogli per esaurire l’argomento, bensì su tutto l’universo simbolico che c’è alla base di questi esoterici percorsi. Voglio infatti limitarmi a porre l’attenzione su l’evidente simmetria grafica, ma non solo, e quindi del relativo simbolismo.

L’elemento iconografico più famoso della cultura massonica è senza dubbio la squadra e il compasso, simboli basilari e necessari per dare vita a costruzioni stabili e regolari. La squadra tende a rappresentare la materia, il mondo del concreto, vuole essere misurazione della realtà oggettiva. Allo stesso tempo il compasso rappresenta lo spirito, la mente, l’astrazione, talvolta anche il giudizio soggettivo. In altri termini potremmo dire che la squadra rappresenta l’obbligo, il dovere, la norma immutabile; il compasso invece la volontà e la capacità personale. Inoltre squadra e compasso vengono spesso uniti alla lettera G che non ha un’interpretazione unanime: in Italia, ad esempio, la lettera G è spesso indicata come l’iniziale dell’acronimo di GADU (Grande Architetto Dell’Universo) ma anche come riferimento alla geometria. Nel mondo anglosassone, invece, il riferimento dovrebbe essere alla parola God (Dio).

Invece l’elemento grafico più noto nella cultura templare non è  il Beauceant ovvero la croce patente rossa che in verità rappresenta il vessillo scelto in quanto facile da rappresentare in scudi, maglie e bandiere. Praticamente se il Beauceant era il  simbolo di battaglia,  il sigillo templare rappresenta invece l’anima (sia temporale che spirituale) dei templari ed era raffigurato graficamente da un cavaliere che mantiene le briglie e che guarda verso l’osservatore mentre l’altro cavaliere (quello seduto dietro) guarda le spalle del compagno. I due cavalieri rappresentano il dualismo universale delle cose … dalla convivenza in Terra Santa della cultura cristiana ed islamica alla duplicità dell’ordine stesso (monaci che sono guerrieri) passando per la natura duale dell’uomo quale ‘ carne e spirito’. Ma vi è anche una seconda possibile analisi, ossia i due cavalieri rappresenterebbero anche la povertà (uno dei voti compiuti dagli appartenenti all’ordine ) in quanto si riteneva che  essi fossero tanto poveri da doversi spartire un solo cavallo in due. Entrambe le spiegazioni lasciano comunque sempre degli interrogativi nella stessa comunità di ricercatori tant’è che molti hanno cercato spiegazioni alternative, molte volte anche al limite del credibile.

Analizzando queste osservazioni si aprono molti scenari sul giuramento compiuto dai cavalieri per entrare nell’ordine, così come il giuramento massonico di proteggere i propri fratelli e proteggere l’ordine stesso. Da qui le molte teorie sulla massoneria figlia dell’antico ordine templare. Ma per chi ha vissuto anche se in tempi diversi il primo percorso ‘ascetico’ dell’ Ordine dei Templari, e faccio riferimento a quello più conosciuto in Italia e in Francia (Templari Cattolici d’Italia) e successivamente quello dell’ Ordine Massonico moderno (G.O.I) deve confrontare non solo la ‘fase’ del giuramento ma anche alcune azioni/riti  dei due percorsi di vita.

Il numero 3, ha da sempre avuto un valore altamente simbolico nell’universo massonico; la conoscenza dei numeri, è all’origine della costruzione di ogni edificio massonico o legato a questa corrente, ma il simbolo ternario,  risale alle più antiche civiltà  maya, egizia, greca, ebraica e non solo. Per i Templari vi è l’uso ricorrente del saluto tra fratelli con i 3 baci o il rito del  ‘passaggio’  pronunziando i tre voti quali obbedienza, castità e povertà. Pensiamo anche che  è il tre  il numero che il cristianesimo attribuisce alla Santa Trinità, al Santo Spirito, legato al triangolo come l’occhio di Dio al centro di esso che esprime la totalità, perché tre sono le dimensioni del tempo passato, presente, mentre il futuro è  dello spazio, che appunto è tridimensionale.

Tre è il numero simbolico dell’Apprendista Libero Muratore, è il primo numero di armonia, di soluzione del conflitto dualistico, è la scoperta della vetta , il terzo termine che unifica dall’alto i due opposti ad un capo ed all’altro della retta sottostante. Il Tre si ritrova tanto nel mito quanto nel culto delle grandi religioni; a volte è simbolo della famiglia umana, come nel caso della famiglia divina di Osiride, Iside ed Horus, o come nella religione cristiana, o come nella religione greco-romana nel caso di Giove, Giunone e Minerva.

Parallelismi: 

Per il templare non esiste amore impossibile. Egli non si lascia intimidire dal silenzio, dall’indifferenza o dal rifiuto. Sa che dietro la maschera di ghiaccio che usano gli uomini c’è un cuore di fuoco. Perciò il templare rischia più degli altri. Ricerca incessantemente l’amore di tutti, anche se ciò significa udire spesso la parola “no”, tornare a casa sconfitto sentirsi rifiutato nel corpo e nell’anima. Un templare non si lascia spaventare quando insegue ciò di cui ha bisogno. Senza amore, egli  è nulla.

Per il massone essere Liberi Muratori non significa solo essere membri di un’affiliazione, bensì seguirne interamente le vie conoscitive, senza mai dimenticare che tale appartenenza è di natura iniziatica e, come tale, prevede un proprio percorso interiore, uno sforzo incessante rivolto anche a controllare la propria emotività, ed evitare ogni forma di personalismo e ad usare sempre la ragione e l’intelletto come guida per valutare le altrui azioni, per poter fornire il proprio contributo all’edificazione del Tempio, alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo.

E’ credibile e in forma sottile ritenere che la Massoneria ha in sé tutti gli elementi più puri ed elevati per la soddisfazione delle brame spirituali. I resti umani attestano la morte dell’esistenza fisica ed inducono a meditare sul perpetuarsi del mondo del pensiero: iniziazione significa intraprendere una vita nuova del tutto ‘spirituale’.

I Massoni richiamano la memoria del primo grande architetto, un egiziano di nome “Hiram”al quale fu dato l’incarico di costruire il tempio di Salomone (quello ove alloggiarono i Templari), nascono come associazione di mutua assistenza, quella della libera muratoria, nobile arte di squadrare la pietra grezza e farne opere grandiose come le cattedrali, paragone esoterico con l’uomo comune il quale, simile a pietra grezza, una volta assurta la conoscenza possa ascendere alla grandezza del tempio che è racchiuso in ognuno, riscoprendo, infine, che l’architetto dell’universo è Dio che impugna squadra e compasso e che osserva l’uomo, con il suo occhio, dall’interno di un triangolo simbolo di perfezione.

Nella simbologia massonica sono spesso presenti elementi di origine ebraica o egiziana, come ad esempio la menorah, il candelabro sacro a sette bracci (sette è uno dei numeri esoterici templari, sette i voti, sette gli scalini per ascendere al tempio di Salomone, insieme al numero otto che rappresenta il paradiso per gli islamici, al nove i fondatori dell’Ordine), la stella di Davide (sigillo di Salomone). Una simbologia che richiama elementi sacro-religiosi, senza per altro dimenticare che la religione cattolica ha una diretta discendenza da quella ebraica (Cristo era ebreo, anche se dagli ebrei non è mai stato riconosciuto come figlio di Dio).

Affascinante, e cosa che mi ha colpito fortemente, è il ‘motivo’ che ha reso lo schema a scacchi un contenitore e un veicolo inesauribile di trasmissione di una vastissima gamma di significati, ricostruendo il percorso che, a partire dall’alba della civiltà, ha visto affermarsi i suoi elementi costitutivi, quali la dicotomia bianco e nero, il quadrato, il numero 64 e i principi riconducibili alla stessa dimensione ludica, alla quale, in ogni cultura, è stata riconosciuta una valenza sacra. Partendo dalla Dea Madre e passando attraverso i sepolcri etruschi e miceni, le cattedrali medievali e le cappelle templari, per arrivare poi al tempio massonico, si evince come la scacchiera abbia offerto all’uomo lo spazio in cui muoversi per elaborare i cerimoniali per i momenti di passaggio, per affermare la propria capacità razionale e intellettiva e per gettare le basi per i vari percorsi di elevazione spirituale.

“Il bianco ed il nero; il più ed il meno; il Sole e la Luna, la Colonna J e la Colonna B; il bene ed il male; la sapienza e l’ignoranza; la veglia ed il sonno.” E ancora… “Le manifestazioni della verità dello spirito umano e la molteplicità delle buone opere attraverso le quali hanno possibilità di manifestarsi le virtù rappresentate dai sette gradini (fede, speranza, carità, vigilanza, devozione, tolleranza e conciliazione massonica) sono rappresentate nel mosaico che è racchiuso da quattro lati formanti angoli retti l’uno con l’altro.”

Simmetria del rito della Catena Templare con quella Massonica, momento di fusione tra i Fratelli anche se volta a fini diversi. Per i primi avviene in occasione delle ‘notti di tregenda’ otto ricorrenze in cui le sette sataniche si ritrovano per i loro riti e i Cavalieri Templari vi si oppongono con le orazioni in cerchio incrociando unitariamente le mani. Il Templare combatte innanzitutto con l’azione, che consiste nel partecipare alle adunanze di testimonianza, ai suoi ritiri spirituali, quindi alle veglie di combattimento contro le notti di tregenda sataniste, alle serate Tempio dedicate all’apprendimento degli antichi simboli, dei fondamenti dell’antica regola templare e le sue applicazioni, dei motivi veri dell’inarrestabile successo dell’antico Ordine del Tempio in poco meno di duecento anni.

Per il Rito Massonico ci si prende mano con mano, braccia incrociate, destro su sinistro, come una croce di S.Andrea, tra tutti i presenti di una Loggia, riuniti in cerchio, intorno al quadro di Loggia, mentre il Maestro Venerabile trasmette, bocca a orecchio, una determinata parola al fratello che si trova alla sua destra ed una determinata parola al Fratello che si trova alla sua sinistra, i quali continuano l’ulteriore trasmissione delle rispettive parole ricevute al Fratello che gli è vicino. 

L’azione si completa e conclude quando le due diverse parole, da direzioni opposte, ritornano, bocca a orecchio, al Maestro Venerabile che, ricevendole integre, annuncia che tutto è ‘giusto e perfetto’. Questo rito viene, di solito, posto in atto ogni qualvolta si voglia, sotto il simbolo della ideale e fisica concatenazione di tutti i membri di una assemblea massonica, dare risalto alla unione fraterna che impregna tutti i Liberi Muratori del mondo.

Per concludere questo mio viaggio sul sincronismo simbolico e non solo ricordo il convegno che si è tenuto l’ 8 Agosto del 2015 che è stato il momento topico della manifestazione: “Il Cuore e la Spada – L’Ora delle Scelte”, dove le conclusioni sono state affidate al Gran Maestro Bisi che ha parlato della cavalleria dello spirito. “Il compito più importante di chi oggi studia e divulga  il pensiero e l’Opera Templare è quello di ricordare e tramandare, alle generazioni successive, un’eredità di valori ancora viva e attuale più che mai, in un tempo di grande decadimento, di tanti valori morali e spirituali, e soggiogato dall’imperante cultura dell’apparire e non dell’essere. I valori che hanno ispirato la vita dei templari, di questa Cavalleria dello Spirito, sono stati improntati alla lealtà, al coraggio, all’onestà, alla tolleranza, alla comprensione, all’amore. Una cavalleria che si prefiggeva anche la creazione di una civiltà multietnica sulla base della Tolleranza e del sincretismo religioso. Quella stessa missione che anche la Libera Muratoria persegue da secoli per il Bene dell’Umanità. L’uomo moderno ha smarrito la capacità templare di credere in se stesso, di lottare per un ideale ritenuto giusto e difendere sacrosanti diritti. E se gli antichi cavalieri si prefiggevano la difesa dei luoghi santi a Gerusalemme, come altrove, oggi coloro che si rifanno ai loro principi hanno da difendere con il cuore e con la spada, il Tempio dell’Uomo. Dobbiamo riuscire a fare riemergere dai profondi abissi del nostro essere, quella scintilla divina che è in ogni uomo. E allo stesso tempo, continuiamo ad onorare la memoria del templari nella nostra crescita interiore leggendo qualche volta in silenzio la loro Regola, un passaggio importante per la Conoscenza di ogni iniziato”.

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Archiviato in:Anno IX - n.94 / Gennaio 2023, Filosofia Esoterismo Religione, Prima pagina, Storia Contrassegnato con: cavalleria, GADU, hiram, iniziazione, liberi muratori, massoneria, simbolismo, templari

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