Questo mese vorrei parlarvi di un altro argomento rispetto alla materia che mi impegna professionalmente o alla mia ricerca di spiritualità, temi tutti affrontati nei miei articoli precedenti. Desidero infatti illustrarvi quello che ho appreso nell’organizzare e frequentare un corso intitolato Il corretto rapporto uomo/cane tenutosi nel mio Comune da un esperto cinofilo, il signor Riccardo Santambrogio il quale ha focalizzato la questione sull’ origine del cane, tema fortemente discusso che ovviamente determina la conoscenza del nostro amato compagno di vita.
L’elevatissima varietà morfologica fece pensare che questa specie domestica derivasse dall’ibridazione di diversi Canidi selvatici, quali il lupo, il coyote e lo sciacallo.
Nel 1787 John Hunter sostenne che se l’incrocio tra il cane e il lupo e tra il cane e lo sciacallo produce una prole fertile allora questi tre Canidi possono essere considerati un’unica specie.
Linneo (1758) ritenne, invece, che il cane fosse un’unica specie, ben distinta dalle altre a causa della coda abitualmente portata rivolta verso l’alto che contraddistingue i suoi individui.
Darwin, nel 1868, riconobbe che il fulcro della discussione sull’origine del cane risiedesse nel comprendere se le numerose varietà del cane domestico discendessero tutte da un’unica specie selvatica o da diverse specie.
Egli sottolineò, inoltre, la presenza di due linee di pensiero: la prima sosteneva l’origine di tutte le varietà a partire unicamente dal lupo o dallo sciacallo, la seconda riteneva che le diverse varietà derivassero da numerose specie di Canidi selvatici, alcune delle quali già estinte, più o meno mescolate tra di loro.
Oggi, dopo ritrovamenti paleontologici, studi genetici e ricerche sugli aspetti morfologici e comportamentali, si ritiene che il lupo sia il principale, se non l’unico, progenitore del cane.
Gli studi citati portano a ritenere che le due specie, il cane domestico e il lupo, si siano geneticamente differenziate almeno 135.000 anni fa, all’epoca del primo periodo Neolitico. I primi reperti archeologici che testimoniano invece la presenza del cane domestico, risalirebbero a circa 15.000 anni fa; a tale periodo infatti, concomitante al passaggio dell’uomo dalla condizione di cacciatore a quella di agricoltore, viene fatta risalire la più antica testimonianza fossile di cane domestico.
Non è possibile stabilire con esattezza come sia iniziata la storia tra uomo e cane; in generale si ritiene che:
- I lupi avessero iniziato a vivere in prossimità dei villaggi ma i soggetti più deboli e non predisposti alla caccia preferirono avvicinarsi all’uomo per nutrirsi dei suoi scarti;
- la loro presenza era tollerata dall’uomo: infatti, oltre a ripulire dai rifiuti, i lupi diminuivano il numero di animali dannosi e davano l’allarme in caso di intrusioni;
- gli esemplari che avevano meno paura e si mostravano più docili venissero poi gradualmente addomesticati.
Quando l’uomo comprese le potenzialità del cane, cominciò ad allevarlo selettivamente per compiti specifici e iniziarono così ad apparire le prime razze.
Da qui parte quindi il comprendere per poi al meglio gestire, senza inutili e dannose umanizzazioni, il nostro cane.
Nel corso, svoltosi in tre incontri, si è evidenziato come i nostri quadrupedi, a differenza delle persone, non hanno alcuna necessità di sentirsi “amati” dai loro padroni mentre, all’opposto, hanno assoluto bisogno, per crescere equilibrati, che all’interno del proprio branco si stabilisca una precisa gerarchia, con uno o più capi (i padroni) e dei subalterni (loro, i cani). Hanno cioè bisogno di un leader autorevole e bonario che stabilisca le regole e le faccia rispettare.
Pensare di rapportarsi e di interpretare il cane come se fosse della nostra stessa specie è un grave errore etologico, l’ antropomorfismo non riconosce la diversità ed è una causa delle tante criticità che coinvolgono il suo mondo…compreso l’abbandono.
Il docente, ha trattato poi alcuni punti particolarmente ‘alternativi’ sul rapporto uomo cane, che possiamo sintetizzare in seguito:
1) la conoscenza dei lupi per meglio gestire il cane
2) scelta del cane (razza,età) e inserimento
3) L’alimentazione
4) la passeggiata
5) veterinaria e toelettatura
6) L’ addestramento
7) il cane e i bambini
8) Le aggressioni
9) Sterilizzazione e castrazione
10) Conclusioni
Il successo di questi incontri è stato tale che anche oggi mi giungono richieste di partecipazione e di questo ne sono particolarmente onorato e certamente cercherò con il nuovo anno di riproporre questo interessante ciclo.